LE CHIESE RUPESTRI

DELLA CITTA' DI MATERA

Tra natura ed ambiente, furono ospitati intorno ai secoli VIII–XIII, monaci latini e greci. Località adatte al loro modo di vivere e di meditare. Tra le zone prescelte abbiamo le Gravine di Matera, che con i suoi diciotto chilometri di lunghezza, le sue migliaia di grotte naturali e la friabilità della tenera roccia dettero la possibilità di scavare e di ricavare un intenso numero di chiese rupestri. Esse assumono ancora oggi particolari caratteristiche di tipo architettonico. Gli interni sono caratterizzati sempre da singolari ambienti ornati dalle diverse croci graffite e in bassorilievo, sulle pareti e sui soffitti, dove spesso sono incorniciati da cupolette ricavate nella fragile massa calcarenitica, utilizzando l’arte di ricavare il vuoto dal pieno. Illuminano gli ambienti i numerosi affreschi che ritraggono scene sacre e figure di santi. Tra i secoli XIII-XVI il numero di chiese aumenterà ulteriormente per la quantità di piccole contrade che si verranno a creare all’interno dei quartieri Sassi e della Civita di Matera. Nel 1995 un ultimo censimento delle chiese rupestri del materano, ne conteranno più di cento tra quelle ancora esistenti e quelle distrutte dal tempo o dall’incuria dell’uomo. Ancora oggi alcune di esse sono consacrate e utilizzate per alcune celebrazioni. Sono da esempio le chiese rupestri di: Santa Lucia alle Malve, Santa Maria de Idris, Cristo la gravinella, Santa Maria della Palomba.

Visite guidate a Matera per info e prenotazioni chiama (Angelo) 333.3560910 o manda una mail a sassienatura@libero.it

A cura di Angelo Fontana - guida turistica autorizzata della città di Matera e del parco della murgia materana